L’accelerazione impressa dalla pandemia alla digitalizzazione alimenta la crescita esponenziale della domanda di data center: un’espansione che secondo stime recenti viene valutata in 71 miliardi di dollari, solo in Europa, nel quinquennio 2020-2024.
Un’asset class che offre opportunità di investimento uniche ma che presenta caratteristiche atipiche dal punto di vista immobiliare, con costi operativi, di costruzione e manutenzione pari a diversi multipli dei costi previsti, a titolo di esempio, per un immobile destinato a uffici. Anche sotto il profilo urbanistico, sebbene si trovino generalmente all’interno di aree a vocazione industriale, i data center non sono collocati all’interno di una specifica funzione, mentre progettazione e costruzione devono rispettare complessi standard tecnici e normativi elaborati da diverse organizzazioni internazionali.
Delineare un quadro di riferimento articolato ed esauriente su dimensione urbanistica e dinamiche finanziarie dei data center è stato l’obiettivo della seconda edizione del convegno AGIDI dedicato a questo nuovo prodotto immobiliare, che analizza inoltre gli aspetti relativi alla sostenibilità energetica, le ricadute degli edge data center sul mercato immobiliare, le specificità della due diligence tecnica e urbanistica e i vantaggi derivanti dalla riconversione di immobili abbandonati in data center.