C’è un immobiliare che non si vede e non fa notizia: è l’immobiliare dei data center, delle infrastrutture e della logistica, che non cambia il volto della città dando forma ai nuovi stili di vita dei suoi abitanti ma che, dietro le quinte, lavora per soddisfare le nuove esigenze di mobilità di merci e di dati.
Grazie anche alla riduzione degli spazi destinati al retail e agli ottimi rendimenti del segmento logistico in Italia, la crescita e la diversificazione della domanda polarizzano l’interesse degli investitori, come dimostra sia la recentissima moltiplicazione delle acquisizioni che la corsa alla creazione di portafogli specializzati.
Per questo motivo AGIDI ha aperto il 2021 attirando l'attenzione sulla specializzazione della domanda di immobili logistici, che affianca al modello tradizionale dei big box il last mile e i magazzini urbani, parcellizza la catena distributiva, ridimensiona le superfici e ridefinisce i criteri di localizzazione.
Ad attrarre più interesse sono infatti i piccoli spazi centrali, situati all’interno delle tangenziali e più vicini al luogo di consegna, spesso con una diversa destinazione d’uso attuale, che richiedono quindi interventi di riqualificazione, riconversione ed efficientamento.
Il convegno ha approfondito le implicazioni e le opportunità del segmento logistico per l’industria immobiliare, analizzando l’inquadramento urbanistico degli insediamenti urbani ed extra-urbani, l’impatto ambientale e funzionale della nuova domanda logistica sul territorio, le specificità della negoziazione dei contratti di acquisizione di immobili logistici e le dinamiche degli investimenti.